Archivio Marzo 2008

Tutti al mare! Aperitivo antielettorale

DOMENICA 13 APRILE 2008
C’E’ DI MEGLIO CHE ANDARE A VOTARE!
PORTA FUORI IL CANE… OPPURE VIENI AL FUORICONTROLLO!

VIA CHIAVELLA 3R – SAVONA

APERITIVO ANTIELETTORALE – DALLE 16.00 ALLE 20.00
DJs – CIBARIE – BEVERAGGI

«Quando il padrone o la padrona chiamano un servo per nome, nessuno di voi
risponda, altrimenti non ci saranno più limiti alla vostra oppressione. E
i padroni stessi ammettono che, se un servitore viene quando è chiamato,
basta».
 Jonathan Swift, Istruzioni alla servitù.

Li sentite? I nostri padroni ci stanno chiamando. Ci stanno dicendo che i
prossimi 13 e 14 aprile, per l’ennesima volta, si voterà. Dovremo andare
alle urne a mettere una croce sulle nostre aspirazioni, delegandole ad uno
dei tanti candidati che ci verranno propinati. Uno qualsiasi, a nostra
scelta, tanto non c’è differenza. Chiunque verrà eletto non cambierà
nulla della nostra miserabile esistenza su questa terra sempre più
inquinata, avvelenata, corrosa. Continueremo a tirare a campare, impoveriti
dei nostri sogni e desideri, stremati da una giornata di lavoro, spenti
davanti a un televisore acceso. Nel corso degli anni i governi si sono
succeduti l’uno dopo l’altro, l’uno dopo l’altro hanno fatto
promesse più o meno mirabolanti, l’uno dopo l’altro non le hanno
mantenute. Mentre chi abbiamo mandato a scaldare gli scranni del Parlamento
gode di immensi privilegi ed ha accumulato sostanziose fortune per sé e la
sua famiglia, a noi è rimasto solo di morire in una qualsiasi ThyssenKrupp
o di soffocare sommersi dalla spazzatura.

    tratto da www.chesenevadanotutti.org

“Chiedete agli anarchici la vita per una causa nobile e giusta, essi
saranno sempre disposti ad offrirvela; non chiedete loro il voto, perchè
gli anarchici il voto non lo daranno mai a nessuno.”
   Umberto Marzocchi

NE’ DELEGHE NE’ PARTITI! AZIONE DIRETTA!
NON VOTARE!
A

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Programma Aprile 2008

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Sabato 29 Marzo – Beppin da Cà , Poeta Savonese Anarchico

SABATO 29 MARZO – ORE 16.00
BEPPIN DA CA’ – POETA, SAVONESE, ANARCHICO
Chiacchierata con Giuseppe Milazzo, autore della biografia:
"Giuseppe Cava, il poeta di Savona".
A seguire APERITIVO benefit!

Giuseppe Cava viene ricordato come il cantore dialettale savonese. Le sue
liriche e poesie ci trasmettono il sapore e il respiro di una Savona che
non c’è più, schietta, solidale, genuinamente popolare.
Ma Giuseppe Cava – Beppin da Cà – fu molto di più nel corso della sua
esistenza.
Fu uno dei più convinti, accesi e ascoltati agitatori anarchici savonesi
di quell’epoca fremente che furono gli ultimi anni del secolo XIX,
culminati col regicidio di Umberto I ad opera del mai dimenticato Gaetano
Bresci, il 29 luglio del 1900.
Cava subì la repressione. Il suo essere rivoluzionario, anticlericale e
propagatore a testa alta delle proprie idee sovversive, anticapitaliste e
libertarie lo portò alla latitanza in mezza europa, alla permanenza nelle
galere – patrie e non – e al confino: alle isole Tremiti e a Ustica.
Giuseppe Cava partì oltre tutto da una condizione sfavorevole, disagiata,
problematica: aveva perso la gamba destra a 18 anni, lavorando in
fabbrica. Questo suo deficit però non lo rese meno combattivo, meno
pungente, meno deciso nelle proprie convinzioni.
Al giro di boa del nuovo secolo Cava, popolare per estrazione anche se più
colto di quella che era la media della sua classe, si inventò editore,
tipografo e giornalista. La sua preparazione era avvenuta anni prima, in
seguito all’incidente in fabbrica, ragion per cui aveva dovuto cambiare
radicalmente mestiere.
Ma Cava non si limitò a sbarcare il lunario come semplice tipografo, fondò
una propria rivista! E con Il Marciapiede per cinque anni portò avanti un
dialogo con la cittadinanza che non mancò mai di vena polemica, di ironia
pungente e di sapidi sberleffi al clero, agli amministratori cittadini e
alla classe dominante tutta.
Anche a causa delle esperienze e delle sofferenze subite, Cava riconsiderò
il proprio ruolo nella lotta rivoluzionaria, sostenendo il partito
radicale, anche se, agli occhi suoi e dei suoi stessi contemporanei, egli
non cambiò mai la propria idea libertaria.
Egli fu sempre pronto, infatti, a solidarizzare con coloro che, per scelte
ideali, stavano subendo le inevitabili ondate repressive che la prima
guerra mondiale e l’avvento del fascismo portarono con sè.
Giuseppe Cava affrontò per la prima volta la ‘carriera poetica’ in questo
periodo, e la seguì fino alla morte, continuando a lavorare (aprì una
cartoleria-giocattoleria, e in seguito venne assunto in biblioteca
comunale). Ciò non gli impedì di restare un personaggio refrattario
all’autorità e all’obbedienza, subendo nuovamente il peso della
repressione nel 1938, quando venne licenziato dalla sua modesta
occupazione di bibliotecario, per colpa di una delazione ad opera di noti fascisti
cittadini.
Cava chiuse così la sua fiera esistenza sotto sorveglianza.
Egli, insomma, non fu la macchietta savonese, il cantore del popolo di
questa lingua di terra, o almeno non fu solo questo.
E’ così che abbiamo invitato Giuseppe Milazzo, autore della biografia su
Beppin da Cà, a raccontarci quello che ci resta di questa figura di
ribelle savonese.

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE "FUORI CONTROLLO"
VIA CHIAVELLA 3R – SAVONA
fuoricontrollo@inventati.org 
 

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Programma Marzo 2008

Fuoricontrollo Savona - Programma Marzo 2008

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Programma Febbraio 2008

Fuoricontrollo Savona - programma Febbraio 2008

PROGRAMMA FEBBRAIO
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE "FUORI CONTROLLO"
VIA CHIAVELLA 3R – SAVONA
Il centro è aperto tutti i Giovedi dalle 17 alle 19
fuoricontrollo@inventati.org

 LUN 4 – H 21.00
 EASY RIDER
 di D.Hopper, Usa, 1969, 94′

 LUN 11 – H 21.00
 ARANCIA MECCANICA
 di S.Kubrick, GB, 1971, 137′

 LUN 18 – H 21.00
 QUADROPHENIA
 di F.Roddam, GB, 1979, 115′

 LUN 25 – H 21.00
 WEATHER UNDERGROUND
 di Green/Siegel, Usa, 2002, 92′

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