Archivio Marzo 2010

IN SEGUITO AL PRANZO BENEFIT DEL 21/03 E ALLO SPOSTAMENTO DI LOCATION…

Un pranzo. Cosa c’è di più normale del consumare cibo in compagnia.
Niente, verrebbe da pensare. Eppure è bastato che a tale evento culinario
fosse accostato il nome di Fuoricontrollo per ingenerare  un lieve prurito
repressivo nell’Autorità, sempre vigile affinché i suoi sudditi non si
nutrano che degli avanzi corrotti della Democrazia. Probabilmente le
nostre idee risultano di difficile digestione a qualcuno che perciò
avrebbe voluto ridurci ad un forzato digiuno. Ecco, in breve, come si sono
svolti i fatti. Per domenica 21 marzo era in programma un pranzo di
finanziamento per il nostro centro di documentazione. L’iniziativa avrebbe
dovuto tenersi presso un locale che si potrebbe definire un ristorante,
perché a ciò attrezzato. Tutto era pronto e gli accordi fissati, quando,
venerdì verso mezzanotte, i carabinieri si presentano dai gestori del
locale per far loro presente che avrebbero preferito che ci negassero
quanto promesso. Insomma, un lieve rotear di manganelli per un fruscio di
repressione. Per non creare difficoltà ai gestori del locale, che
conosciamo e che non fanno parte di Fuoricontrollo, abbiamo deciso di
cambiare il luogo del convivio.
Alla fine, dunque, la programmata libagione ha avuto svolgimento, ed i
commensali hanno gustato tutto buon cibo che infaticabili chef hanno
preparato loro. Pare che tutti si siano trovati bene, nonostante un certo
grado di improvvisazione dovuta alle cause suddette, alla faccia di chi
vorrebbe mettere i nostri cervelli ad una dieta tollerante solo le verità
liofilizzate della tv.

Un rutto vi seppellirà!

Gli AnarcoDapiferi


CENTRO DI DOCUMENTAZIONE "FUORI CONTROLLO"
VIA CHIAVELLA 3R – SAVONA
C.P. 249 – 17100 – SAVONA
fuoricontrollo@inventati.org
http://fuoricontrollo.noblogs.org

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domenica 28 marzo – aperitivo antielettorale

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DOMENICA 21 MARZO – PRANZO @ OSTERIAVEGANIERRANTI

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manifestazione dei migranti a savona

 

P R I M O M A R Z O 2 0 1 0

la solidarietà è un’arma

Il centro di documentazione “Fuori Controllo” ha aderito al comitato primomarzo2010 in solidarietà con tutti i migranti e con le politiche repressive e razziste a cui queste persone vengono condannate. Il Governo italiano nel 2009 ha varato il cosiddetto Pacchetto Sicurezza, dove tra le altre cose viene inserito il reato di clandestinità. Ma questo nuovo decreto legge sulla sicurezza, voluto fortemente dal leghista Maroni, non riguarda solo i cittadini extracomunitari, bensì colpisce ad ampio raggio tutti noi aumentando il controllo sociale e la repressione.

“Fuori Controllo” è in piazza oggi anche per ricordare la lunga scia di morti nella nostra bella Europa democratica. Perché di immigrazione si muore, e sono diversi i modi in cui si può perdere la vita: in mare, lasciati abbandonati a sé stessi da Governi che si rimbalzano l’un l’altro responsabilità; sotto le ruote di un camion, o dentro a un container; per strada, cercando di sfuggire ad un controllo di documenti; oppure nei Cie, i Centri di Identificazione ed Espulsione.

Ma cosa sono questi Cie? In pratica sono dei lager dove si viene rinchiusi per uno “status”, come succedeva ai tempi della Germania nazista, e non per qualche specifico reato commesso. In questo caso lo “status” è quello di cittadino extracomunitario senza il “giusto” pezzo di carta. In tutto il territorio italiano sono presenti 13 Cie, dove vengono tenuti prigionieri – fino a 6 mesi!!! – immigrati irregolari neoarrivati, ma anche persone già presenti in Italia da anni che si sono ritrovate col permesso di soggiorno scaduto.

Queste strutture, così denominate dal 2008, hanno semplicemente preso il posto dei vecchi Cpt – Centri di Permanenza Temporanea – istituiti nel 1998 dalla legge sull’immigrazione Turco Napolitano, quando al Governo c’era il centrosinistra.

I nostri Governi vogliono dividerci usando termini come “noi” e “loro”, “italiani” e “stranieri”, “regolari” e “irregolari”. È dividendoci che raggiungono il loro scopo oppressivo, e che la solidarietà sia fastidiosa lo dimostrano gli ultimi arresti avvenuti a Torino nell’ambito dell’operazione di polizia contro l’Assemblea Antirazzista Torinese.

Martedi 23 febbraio scorso, 6 persone – tutte di nazionalità italiana – sono finite nelle maglie della repressione (3 di loro si trovano attualmente in carcere, mentre altre 3 sono costrette agli arresti domiciliari), “colpevoli” di essere stati solidali con le persone recluse nei Cie e di aver partecipato a manifestazioni volte alla chiusura di questi centri. Infatti i reati contestati sono di scarsa rilevanza penale: insulti, reati contro il patrimonio, resistenza a pubblico ufficiale. Tutti reati che normalmente, se si giunge alla condanna, si risolvono con una pena pecuniaria. Ma non in questo caso, dove è bastato inserire tra le accuse quella di “associazione per delinquere” per giustificare l’arresto. E nell’ambito di questa operazione è stata perquisita anche la sede di Radio Blackout, una radio libera di Torino, colpevole anch’essa di essere una voce pubblica contro il razzismo.

Esprimiamo quindi la nostra solidarietà ai compagni arrestati, a Radio Blackout, a tutti i migranti, e a tutte le persone – di qualsiasi nazionalità ed etnia esse siano – recluse in prigioni, carceri, lager, e centri per immigrati.

Per la libertà di movimento per tutti e tutte. Per la libertà.

                                        FUORICONTROLLO SAVONA


 

 

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