Venerdì 28 Agosto – Il racconto del fiume rubato


Il racconto del fiume rubato

DA CENGIO A VENAUS (PASSANDO PER SAVONA)

Quella che vi proponiamo è la narrazione della lunga storia di lotte che
la popolazione della Valle Bormida ha condotto contro l'Acna di Cengio. Il
racconto di un fiume avvelenato e della caparbietà di una comunità
nell'affermare il proprio diritto a vivere in un ambiente sano, magari solo
per irrigare la terra con l'acqua del fiume o piuttosto per non morire di
cancro.
L'Acna oggi è chiusa, anche se gli effetti che ha prodotto sull'ambiente
sono lì a testimoniare che l'azione nefasta dell'inquinamento è spesso
più tenace della nostra memoria.
Allora è utile ricordare. Ricordare, ad esempio, le rassicurazioni degli
esperti, i sotterfugi della politica, i morti di tumore, il fiume colorato
dalla chimica, i sentimenti di rabbia e determinazione di chi non si voleva
rassegnare a tutto questo.
Ricordare non per archiviare nelle teche della memoria una storia conclusa,
perché se l'Acna è solo un brutto ricordo, industria e speculazione
edilizia continuano a produrre nocività e a rubarci, giorno dopo giorno,
un po' del nostro territorio, del nostro futuro, delle nostre vite.
In questo caso il passato testimonia anche il riconoscimento dell'efficacia
del modello di lotta diretta, spesso l'unico mezzo per far trionfare le
proprie ragioni, senza compromessi nè sottomissioni.
Quindi, per noi, parlare dell'Acna vuol dire ragionare oggi su come sia
possibile e auspicabile contrastare progetti quali il potenziamento della
centrale Tirreno Power, la piattaforma Maersk e il porto turistico della
Margonara, distruttivi per l'ambiente e nocivi per la salute umana.
In questa prospettiva la scelta da parte nostra di questa spiaggia come
luogo d'iniziative sociali non è casuale: infatti, se le intenzioni di
speculatori e parte del mondo politico si realizzeranno, essa sarà
cancellata dal cemento ed un altro tratto di costa subirà una feroce
devastazione. Noi, che siamo contrari al nuovo porto turistico, vorremo che
questo diventasse una sorta di spazio pubblico non istituzionale,
liberamente fruibile per manifestazioni di vario segno, nel rispetto del
luogo e delle persone che lo usano. Riunirsi qui per ascoltare delle storie
narrate, come in questa serata, è di per se già un modo per lottare
contro chi conosce le sole ragioni del profitto.
Così se delle lotte contro l'Acna ormai possiamo solo parlarne, alcune le
conduciamo attivamente ed altre le sosteniamo: per questo tutti i proventi
di quest'iniziativa andranno al presidio permanente di Venaus, portato
stoicamente avanti dai NO TAV della Valle Susa.
FUORI CONTROLLO 

 

 

 

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